La cianografia è un metodo di stampa fotografica ad annerimento diretto ideato intorno al 1840, che sfrutta la sensibilità di alcuni sali di ferro e che con la luce del sole o di una lampada solare tende al giallo pallido e a un blu forte.
I vantaggi di questa tecnica sono soprattutto la semplicità di esecuzione e l’economicità; gli svantaggi la bassissima sensibilità (anche mezz’ora di esposizione al sole pieno), una scala tonale piuttosto ristretta e una vignettatura lungo i bordi.
Nel 1949, Robert Rauschenberg iniziò a dedicarsi insieme alla moglie Susan alla realizzazione di cianografie di grande formato destinate alla decorazione di paraventi e alla carta da parati.
Susan Weil aveva studiato la tecnica alla scuola d’arte, e insieme avevano pensato alle cianografie più che altro per mantenersi a New York. L’unica cianografia oggi rimasta è del 1951 (Untitled) è stata realizzata utilizzando una lampada solare passata lentamente sopra il corpo di una modella sdraiata sulla pellicola.
I redattori di Life rimasero immediatamente colpiti da questo genere di immagini, soprattutto per la loro grande dimensione che realizzarono un lungo servizio per la rubrica Speaking of Pictures.
Il metodo che utilizzavano i Rauschenberg per realizzare la cianografia era molto simile ai quadri serigrafici.
Un mese dopo l’uscita delle tre pagine su Life, il curatore Edward Steichen chiese a Rauschenberg una stampa blueprint di Female Figure (2670×910 mm) per la mostra al Moma Abstraction in Photography.
Ma l’aspetto che più aveva interessato Rauschenberg era questa tecnica che gli permetteva di fotografare un corpo umano in scala 1:1. Rauschenberg disse che avrebbe fotografato l’intero territorio americano, centimetro dopo centimetro, per realizzare una immensa cianografia degli States a dimensione naturale.