La presunzione fotografica

Che la fotografia sia uno stile di vita ci puo’ anche stare perchè occorre amore,pazienza, e passione per riuscire a realizzarsi in questo campo.

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Molti si credono “arrivati” appena comprano una reflex , e come per incanto fanno foto fantastiche. Riceveranno una grande delusione !

Il punto è sempre lo stesso: leggere il libretto d’ istruzione, e portare in giro la vostra reflex a fare click.

La condivisione su forum specializzati ( non su pseudo pagine che si spacciano per riviste e per esperti, ma non sanno cosa sia la fotografia e purtroppo su facebook se ne trovano tante) dove “accettare” la critica costruttiva è solo un segno di crescita fotografica. Se qualcuno che veramente ne sà più di noi  e “perde” il suo tempo a  darci un consiglio ( sempre nel rispetto assoluto della persona e della foto) dovremmo accettarlo come un dono. Ma purtroppo non è cosi! Diciamolo sinceramente siamo anche  noi troppo permalosi  !!! 😉

Allora si finisce con non dare più consigli e ci si ritrova in gruppi/community o altro dove ci sono una marea di  “mi piace “che non aiutano nessuno, tanto meno chi frequenta tali spazi per imparare, e meno ancora per  chi gestisce il gruppo/forum/community ad offrire uno spazio di confronto e crescita.

La fotografia bella o brutta come scritto in un’ altro post non esiste! !! Una foto puo’ piacere o meno alla percezione dei nostri occhi e questo è soggettivo.

Fotografare è divertirsi, questo è scontato!!! Ma in alcuni casi è testimonianza, espressione, emozione, che non possono essere solo frutto del caso e del non rispetto delle regole, ma anche di conoscenza del mezzo e della tecnica.

Le regole secondo molti vanno infrante perchè limitano la libertà di espressione che la stessa fotografia dovrebbe insegnare..Vero! Ma  in parte e secondo le circostanze che permettano di “saltare” le regole.. Sopratutto bisogna conoscerle per poterle infrangere !!!

Imparate ad osservare le foto dei fotografi famosi.. Guardatele bene, sono senza regole? Non hanno una base su cui si poggia la “storia” della stessa foto che hanno scattato?

Questo è solo un mio pensiero personale, ma prima di sentirsi fotografi perchè hai comprato una reflex, impara a comportarti da fotografo.

Rispetta il lavoro altrui, rispetta le regole della privacy ( io amo la street, ma evito di ritrarre persone e minori) e sopratutto rispetta te stesso, restando fedele ad un tuo stile fotografico e ad un’ etica professionale .

Se non rispetti l’ etica fotografica, e non rispetti le idee diverse dalla tua, allora non sei un fotografo nel senso vero della parola.

Il rispetto dei lavori altrui che ti piacciano o no, è una grande prova di maturità fotografica. Se non ti piace una  foto esprimi i tuoi dubbi, motivali e dai il tuo parere, ma senza offendere e pensare di essere sopra ogni punto di vista, dimostreresti solo la tua “ignoranza” fotografica.

Il sapere non è sempre fonte di intelligenza, se poi non sai condividerlo con giusto equilibrio.

Imporre le proprie idee e punti di vista non aiuta te ad ottenere “rispetto”, e  tanto meno a chi fai la critica non aiuti a crescere, perchè se percepita come offesa non viene nemmeno presa in considerazione.

L’ umiltà è la base di qualsiasi interazione umana in qualsiasi campo, perchè è l’ unica che puo’ farti vedere un mondo che, chi è pieno del suo “sapere” non vedrà mai.

Io non dò consigli su come puoi diventare un buon fotografo, perchè  non sono un fotografo, ma un amante di una bellissima arte che mi permette di mostrare il mondo attraverso i miei occhi (click).

Ma posso dirti per esperienza personale che potrai imparare a fotografare solo se metterai in pratica le tre regole fondamentali

Guarda, Mira e scatta !!!

Giovanni Morici

2 commenti su “La presunzione fotografica”

  1. Bel post, anche se non sono un fotografo (nemmeno dilettante) l’ho letto con piacere. Visto però che parli dell’importanza di accettare le critiche e farne tesoro, ti dico le mie: attenzione alla punteggiatura! Ci sono molte imprecisioni nel testo che hai scritto, sia riguardo alla spaziatura (spazi mancanti dopo le virgole, o eccedenti dopo le parentesi o gli apostrofi), sia in merito alla presenza o assenza di segni di interpunzione “al posto giusto”. Qua, ad esempio, sarebbe servito qualcosa come i due punti: “Diciamolo sinceramente siamo anche noi troppo permalosi”; invece dove scrivi “un’amante” (al maschile) l’apostrofo non avrebbe proprio dovuto esserci. Segnalo inoltre che i puntini di sospensione sono sempre tre, così come i punti esclamativi quando e se scegli di ripeterli.

    Sembrano sciocchezze ma incidono molto sulla percezione di affidabilità che si trae a colpo d’occhio di un testo e del suo autore. Siccome mi pare che tu di cose interessanti da scrivere ne abbia, ti invito a prestare più attenzione a questi dettagli in modo da valorizzarle come meritano!

    1. Farò tesoro delle tue “segnalazioni” Io non sono un giornalista, scrivo di impulso le mie idee ed esperienze. Io credo che sia vero quello che hai scritto, che la forma è importante, ma io penso molto di più al contenuto di cio’ che scrivo. Grazie mille per la “critica”

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