Conoscere la propria reflex è fondamentale per poterne trarre il meglio dal suo utilizzo. Come è fatta una reflex ? Può sembrare una domanda banale, ma molti “principianti” non sanno come sia composta e da quali “pezzi” Un  assieme di  “componenti” che fanno della reflex un’ “occhio” quasi umano col quale puoi immortalare i momenti e le scene più belle.

Cominciamo col vedere frontalmente la nostra reflex e capire cosa sono i tasti presenti sulla parte anteriore.

Pulsante scatto

• Tasto esposizione +/-
• Con questo tasto agendo su + o meno controlliamo l’ esposizione rendendo le foto piu’ scure o piu’ chiare

Slitta flash esterno

Tasto apertura flash

Vano Memory card

• Tasto AF/M
• Lo si utilizza quando decidiamo di effettuare  una messa a fuoco manualmente

• Ghiera modi di scena/modalità di scatto (MASP).

• Qui troviamo i modi scena e le modalità di scatto

Tasto sgancia obiettivo

Tasto fn

• Ghiera controllo diaframma

• Qui possiamo decidere l’ apertura f (diaframmi)

Vano batteria

Oltre questi ci sono anche altri”punti” da scoprire e conoscere sulla nostra reflex sono  “nascosti” ma importanti da conoscerne il funzionamento

Obiettivo

Lo si ritrova in tutte quelle attrezzature che servono per catturare immagini. E’ la parte “esterna” della reflex è permette a una o più lenti di trasmettere un immagine reale su un piano focale.

Lo specchio

Permette di inquadrare nel mirino quello che  vediamo attraverso l’ obiettivo. Lo specchio solitamente è inclinato di 45°, questo gli permette di  riflettere la luce che passa attraverso l’ obiettivo verso l’ alto. Quando premiamo il pulsante di scatto, facciamo si che lo specchio si sollevi verso l’ alto, lasciando allo scoperto il sensore che  cosi viene “investito” dalla luce che  formerà l’ immagine finale.
Pentaprisma

Sistema ottico capace di invertire la destra con la sinistra e viceversa.

Questo ci permette di osservare un’ immagine attraverso il mirino  diritta e non capovolta come realmente arriva al sensore. Le case costruttrici per risparmiare sui costi, a volte  adottano il sistema “Penta specchio” formato appunto da 5 specchi, anche se questo sistema va a sfavore del risultato finale dell’ immagine che apparirà meno luminosa complicando la messa a fuoco manuale in alcuni casi come quello in cui si scatta con poca luce. Anche se l’ immagine appare meno luminosa col penta specchio, la qualità ne resta invariata.

Mirino

E’ quello che ci permette di mettere a fuoco la scena/soggetto che stiamo per fotografare e comporre  l’ inquadratura.

Guardando nel mirino ci sono anche alcuni dati che possono tornare utili , come l’ indicatore della messa a fuoco e l’ esposizione del soggetto. Il mirino permette di inquadrare la scena direttamente dall’ obiettivo, questo ci permetterà di avere una giusta visione di come  sarà l’ immagine finale.

La scena coperta dai mirini delle reflex consumer è del 90/95%, mentre nelle pro e’ del 100%. Questa piccola differenza è importantissima hai fini di una visione corretta dell’ immagine che andrà a formarsi sul sensore.

Nelle reflex non è possibile vedere (senza utilizzare il Live View) la scena/soggetto sul monitor LCD , questo perche’ il sensore è coperto dallo specchio.

Otturatore

Quando premiamo il pulsante di scatto agiamo sull’ otturatore che permette alla luce di arrivare al sensore

Normalmente ci sono 2 tipologie di otturatori centrali e a tendina.

L’ otturatore centrale è composto da una serie di lamelle che  si trovano collocate tra le lenti dell’ obiettivo e sono chiuse e si aprono solo quando agiamo sul pulsante di scatto.

In quello a tendina si trova 2 “tendine” che sono situate vicino al sensore formando una  fessura che  attraversa tutto il sensore esponendolo alla luce
Sensore

 Diaframma

Si trova nella parte interna del’ obiettivo. Attraverso il diaframma la luce arriva fino al sensore. Formato da  diverse lamelle che possono avere forme circolari, esagonali . Il foto centrale aprendosi e chiudendosi (f) permette il passaggio della luce

 E’ costituito da un insieme di lamelle che vanno a formare un piccolo foro di ampiezza variabile, permettendo di dosare la quantità di luce.