” Ho capito che il sistema Zonale è preziosissimo nella fotografia a colori, soprattutto in relazione all’ esposizione. Ma naturalmente la sua applicazione suscita questioni sottili e interessanti”
Ansel Adam
Il sistema zonale sviluppato da Ansel Adam ha sviluppato questo metodo per avere un pieno controllo sull’ esposizione e sulla stampa. E’ ancora un sistema valido?
Nel 1940 Ansel Adam ha sviluppato il Sistema Zonale con il suo collega Fred Archer, della Art Center School di Los Angeles.
Da tempo i fotografi erano a conoscenza della possibilità di cambiare il contrasto del negativo variando il tempo di sviluppo : un tempo più breve abbassa il contrasto, uno più lungo lo aumenta.
Adams e Archer sono stati i primi a quantificarlo e a metterlo in relazione all’ esposizione. Hanno inventato un metodo preciso per valutare i valori chiari e scuri di una scena, visualizzando la foto finale, esponendo il negativo e sviluppando quel negativo per mantenere il contrasto come lo aveva visto il fotografo.
Il sistema è valido ancora oggi utilizzando una pellicola negativa.
Ma come si rapporta questo metodo nella fotografia di oggi ?
Nel digital imagining c’è una massima fondamentale da tenere a mente : è facile aumentare il contrasto, ma è difficile se non impossibile abbassarlo.
Se un’ immagine è piatta, si può facilmente rendere più brillante con Photoshop. Se però la scena ha troppo contrasto, se supera le possibilità della gamma dinamica della fotocamera, alcune parti dell’ immagine saranno di nero puro o bianco puro. Se cerchi dettaglio in entrambi gli estremi, chiaro e scuro, di una scena ad alto contrasto, puoi combinare due più foto con diversa esposizione per espandere la gamma dinamica.
Se invece non puoi cambiare la gamma dinamica, è ancora il sistema zonale ? Si, se si intende come un metodo per determinare velocemente e accuratamente l’ esposizione.
Per usare il sistema zonale devi avere un esposimetro spot e impostare la macchina in modalità Manuale. L’ esposimetro spot può essere portatile o incorporato nella macchina fotografica. In ogni caso, più stretto è è meglio è.
SISTEMA ZONALE DI ADAMS E ARCHER
Il sistema zonale di Adams e A rcher aveva 11 zone. Numerate da 0 a 10, ma quelle che ci interessano sono dalla 3 alla 7.
Guardando il diagramma qui sotto, partiamo dalla zona 5, che nella scena corrisponde a un tono medio : un’ area più scura di uno stop corrisponderebbe alla zona 4, di due stop alla 3 e cosi via.
Un’ area più chiara di un solo stop, invece, è la zona 6, di 2 stop più chiara è la zona 7 e cosi via fino alla zona 10.
Qualunque oggetto nella zona 2 – tre stop sotto la zona 5- è troppo scuro perchè contenga dettaglio, mentre la zona 3, benchè scura, ne mantiene qualcuno.
Ciò che corrisponde alla zona 8-tre stop sopra la zona 5- è troppo chiaro perchè il dettaglio sia distinguibile come invece avviene nella zona 7.
Nella fotografia a colori, oltre al dettaglio, bisogna considerare il colore. Un colore chiaro perderà saturazione oltre la zona 6 e, anche se conserverà dettagli in zona 7, sarà molto pallido ; invece un colore scuro non può scendere sotto la zona 4 senza diventare confuso.