Andrea Burla vive a Montefiascone (VT). Appassionato di fotografia da viaggio e paesaggi.Ecco la sua intervista al mondo delle reflex
Come sei approdato alla fotografia?
Il mio approccio iniziale è stato con la fotografia astronomica in particolare quella del Sistema Solare, un genere che ho praticato per almeno una decina di anni. Progressivamente e con l’avvento del digitale ho cominciato ad interessarmi anche alla luce diurna ed il mio interesse si è spostato verso la fotografia di paesaggio, il genere che attualmente pratico.
Quale tipologia di foto ti piace?
Come accennato sopra ho la passione per la Fotografia di Viaggio e Paesaggio, mi piace essenzialmente il contatto con la natura e la sensazione di sentirmi a tu per tu con il soggetto che sto per riprendere, è un tipo di fotografia in cui sei costretto ad amministrare le condizioni che trovi sul momento, un pizzico di fortuna quindi non guasta mai specie in relazione alle condizioni meteo per il resto è frutto di una attenta pianificazione e studio della location.
Cosa consiglieresti a chi comincia adesso?
Viviamo in un periodo in cui lo sviluppo tecnologico anche fotografico offre la possibilità di poter reperire il materiale più adatto in qualsiasi momento ed a qualsiasi costo, però forse è questa abbondanza tecnologica che spesso nel neofita genera confusione e frustrazione, l’approccio alla creazione dell’immagine deve essere intimo, introspettivo. Prima di suggerire quale attrezzatura compare io consiglierei un buon corso, l’obiettivo è creare consapevolezza e conoscenza l’acquisto giusto è una conseguenza.
Cosa esprime il tuo progetto fotografico o la tua fotografia?
Narrare e descrivere un luogo attraverso immagini di paesaggio è sempre alla base dei miei progetti, porsi di fronte ad uno scenario naturale significa fermarsi rallentare e concentrasi sull’essenza del luogo cercare di percepirne le sfumature le sensazioni e trasferirle nelle immagini.
Cosa Significa per te fare fotografia?
La fotografia è la mia passione, specie quella paesaggistica, mi rende libero ed in simbiosi con la natura, è la disciplina che mi permette di offrire alle persone il mio punto di vista.
Credi che la fotografia possa diventare un lavoro per te?
Per l’impegno e la dedizione con la quale pratico la fotografia effettivamente lo considero un lavoro, alzarsi presto all’alba, tornare tardissimo la sera dopo un tramonto, dormire in tenda, fare lunghe escursioni con diversi Kg sulle spalle spesso nella totale incertezza meteorologica è sicuramente un lavoro , costruire una reputazione richiede sacrificio, dedizione e passione la ricompensa economica viene riconosciuta al termine di questo cammino tuttavia non è ne una conseguenza.
Il tuo fotografo preferito?
In realtà sono essenzialmente due: il padre della Fotografia di Paesaggio Ansel Adams ed il coetaneo Elia Locardi
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