Ultimamente ho sentito un gran parlare di foto “modificate” in post produzione da grandi fotografi, e che questo era uno “scandalo”
Premetto che non sono contro la post produzione se questa non altera il messaggio che la foto voleva trasmettere, e che la post produzione non è nata col digitale.
Le reflex moderne ti permettono di “modificare” le foto direttamente in camera, utilizzando le funzioni dei menu presenti sulle fotocamere. Lo stesso facevano con l’ analogico, “modificavano” le immagini in camera oscura invece che sulla fotocamera direttamente.
Ho trovato un articolo interessante su Fstopper, con cui si dimostra come si puo’ modificare una foto anche su pellicola.
Il fotografo Pablo Inirio ha scattato alcune foto dove mostra come intervenivano sulle foto in analogico.
Sinceramente dopo aver visto queste foto ho pensato ” fortuna che ci sono programmi tipo photoshop per migliorare ( non modificare) le foto”
Uno dei maestri ” della post produzione” è sicuramente Ansel Adams Ansel è stato il maestro in assoluto, da lui abbiamo( io compreso) attinto la traccia a 360° di quella materia , i suoi studi rimangono anche oggi per uno stampatore l’indiscusso genio.
Chiaramente come già detto in passato la post produzione è un miglioramento dello scatto, e non deve assolutamente alterare o modificare cio’ che esso vuole raccontare.
Una sottile differenza trà analogico e digitale stà nel fatto che una foto analogica la si puo’ definire post-prodotta solo nel momento in cui “fisicamente” avviene lo sviluppo, mentre la foto digitale lo scatto viene “sviluppato” subito e quindi ogni ulteriore intervento di ottimizzazione è POSTeriore .