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Distanza Iperfocale. Ecco cos’è !

Cos’è la distanza iperfocale ?Esiste, per ogni focale e per ogni diaframma, una distanza di messa a fuoco  che estende la profondità di campo  dall’infinito a una zona posta circa a metà della distanza di messa a fuoco.  

 Questa distanza, chiamata iperfocale, coincide anche con la massima estensione della profondità di campo possibile ad una data focale e per quel particolare diaframma scelto.
Chiaramente, più le focali sono corte, maggiore sarà la profondità di campo nitido ottenibile e più vicina sarà la distanza iperfocale.
Esistono 2 modi di descriverla secondo Wikipedia
1) “La lunghezza iperfocale è la più corta distanza a cui mettere a fuoco mantenendo gli oggetti più lontani (all’infinito) a una nitidezza accettabile.”
2) “La distanza iperfocale è la distanza oltre la quale tutti gli oggetti hanno una nitidezza accettabile, impostando la messa a fuoco all’infinito.”

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Ecco cosa sono i filtri fotografici e a cosa servono

Un filtro ottico è un accessorio che altera le condizioni di ripresa originarie dell’ obiettivo. Esistono diverse tipologie di filtri, secondo le tipologie di foto. Vediamo di capire a cosa servono le varie tipologie di filtri.I filtri sono sudduivisi n base al materiale di cui sono costituiti, i primi filtri fotografici vennero realizzati in gelatina, poi comparvero i filtri stratificati (coated), costituiti da uno strato applicato su un supporto vetroso, attualmente i filtri sono realizzati per la maggior parte in vetro ottico o materie plastiche e dotati di supporti e montature differenziati a seconda degli apparecchi di ripresa adottati.

Filtro a densità neutra. 

Chiamati  comunemente filtri ND vengono utilizzati per diminuire la quantità di luce che colpisce il sensore, consentendo la scelta di un tempo di esposizione più lento o un diaframma più aperto. Il filtro ND è disponibile in diverse gradazioni normalmente da ND2 a ND16.I filtri neutri vengono utilizzati sia per foto di effetto sia per correggere una forte sovraesposizione.Viene spesso utilizzato per fotografare fontane o cascate, perchè l’ aumento del tempo di esposizione rende l’acqua in movimento più fluida e uniforme; altro impiego è quello in fotografia architettonica: l’aumento del tempo di esposizione fa sì che soggetti indesiderati (passanti, veicoli) “spariscano” dall’inquadratura per effetto del loro stesso movimento.

(foto personale)

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